Misura della resistenza dei conduttori equipotenziali

La misura della resistenza dei conduttori equipotenziali, nell’impiantistica è necessaria, sostanzialmente, in due casi.
1)      Nei locali ad uso medico di gruppo 2 deve essere misurata la resistenza, che non deve superare 0,2 W, dei conduttori e delle relative connessioni, fra il nodo equipotenziale ed i morsetti previsti per il conduttore di protezione delle prese a spina e degli apparecchi utilizzatori fissi o per qualsiasi massa estranea. La misura si effettua, con il metodo volt-amperometrico, in c.c. o c.a. con una tensione a vuoto compresa fra 4 e 24 V e una corrente di almeno 10 A.
2)      Per verificare la continuità dei ferri d’armatura nelle strutture in calcestruzzo armato, che se conformi al § 4.3 della norma CEI 81/10-3, possono essere usate come componenti naturali dell’LPS
Detti componenti naturali soddisfano i seguenti requisiti:
-          sistema di calate in accordo con § 5.3 della norma CEI 81/10-3;
-          sistema di dispersori in accordo con § 5.4 della norma CEI 81/10-3.
 
Il requisito relativo al massimo valore di resistenza complessiva di 0,2 Ω può essere verificato misurando la resistenza tra il sistema di captatori ed un collettore di terra a livello del terreno utilizzando un strumento atto a misure in configurazioni a quattro conduttori (due iniettanti la corrente e due di misura della caduta di tensione) come illustrato in figura. La corrente iniettata per la misura dovrebbe essere dell'ordine di 10 A. 
Inoltre i ferri di acciaio dell'armatura, se impiegati propriamente, possono costituire una rete di equipotenzializzazione dei potenziali dell’LPS interno, in conformità al § 6.2 della norma CEI 81/10-3.
Per la verifica lo studio utilizza uno strumento tipo HT ITALIA Equitest 5070 che permette di eseguire una prova di continuità dei conduttori equipotenziali con corrente di prova superiore 10 A.
La misura dello strumento viene eseguita in accordo con la EN 60204-1, lo strumento genera una tensione a vuoto non superiore a 12 V ed eroga una corrente alternata a 50 Hz  di valore superiore a 10 A. Misura quindi il valore della caduta di tensione ai capi del conduttore equipotenziale e ne calcola il valore riportato alla corrente nominale di 10 A. Poiché la misura viene effettuata con il metodo volt-amperometrico a 4 fili, la rilevazione non è influenzata dal valore della resistenza dei cavi di misura e pertanto non è necessario effettuare nessuna calibrazione preventiva dei cavi utilizzati per la misura. I terminali dei cavi dello strumento, come si vede dalle varie foto, sono coccodrilli che presentano al loro interno dei contatti distinti: la parte rossa realizza il contatto per il circuito amperometrico mentre la parte nera costituisce il contatto con il circuito di misura voltmetrico.
 
La Norma CEI 64-8/7 al punto 710.413.1.6.2 impone una resistenza tra nodo equipotenziale e massa, o massa estranea, non superiore a 200 mW. Il limite di resistenza si riferisce all’impianto elettrico vero e proprio, il quale termina sul morsetto di terra dell’apparecchio elettromedicale collegato direttamente alla rete di alimentazione.
   
Schema di misura                                                      Strumento in campo